Abuela Protectora
L’arte propone spesso momenti rituali, attimi di percezione del tempo e dell’essere, che trascorrono all’unisono con le stagioni, con il vento, il sole, il ricordo. Con le persone. E nei vicoli di un paese un bimbo e una nonna, che tenendolo per mano lo porta a spasso. È un’immagine che ci rincorre da secoli, o forse da millenni. L’icona è arcaica e futurista nello stesso tempo. Lo sguardo di un bambino rivela l’incognita che è il futuro, il suo piede la voglia di afferrarlo. La nonna che rassicura, che protegge, che ama; il cui volto è vivo, e l’attenzione desta. Ma ormai è tardi, ed è tempo d’andare; è ancora tempo di migrare. Mentre tutto intorno cresce e si rinnova. I moderni sono nani sulle spalle dei giganti. A. D. 2006. In memoria.
henry
Voglio perdermi nei colori del bosco e mangiare i funghi; col berretto passeggiare sulle foglie che scrocchiano come patatine, mentre il fiato annaspa tra i muschi dei tronchi. In paese il caldo lascia spazio al vuoto, tra i pensieri che rincorrono perché. Un cane abbaia alla luna e le strade sono deserte. Si tace. Voglio proseguire nel bosco; salire e scendere, fino a un rifugio dove io possa riposare, fino ad un altro panorama da ammirare; fino alla fine di me. Perché qui non si può stare; qui non si può più stare. Le istituzioni languono, i politici tacciono. Chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato: ognuno fa il mestiere, per cui è evidentemente più tagliato. Dei miei compagni non ricordo più il nome, che tante volte ho pronunciato. Di mio padre ho smarrito la regola; e di mia madre il seno. Ora le cose e le case mi parlano; gli uccellini cantano: è già mattino.
Voglio perdermi nei colori del bosco e mangiare i funghi; col berretto passeggiare sulle foglie che scrocchiano come patatine, mentre il fiato annaspa tra i muschi dei tronchi. In paese il caldo lascia spazio al vuoto, tra i pensieri che rincorrono perché. Un cane abbaia alla luna e le strade sono deserte. Si tace. Voglio proseguire nel bosco; salire e scendere, fino a un rifugio dove io possa riposare, fino ad un altro panorama da ammirare; fino alla fine di me. Perché qui non si può stare; qui non si può più stare. Le istituzioni languono, i politici tacciono. Chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato: ognuno fa il mestiere, per cui è evidentemente più tagliato. Dei miei compagni non ricordo più il nome, che tante volte ho pronunciato. Di mio padre ho smarrito la regola; e di mia madre il seno. Ora le cose e le case mi parlano; gli uccellini cantano: è già mattino.
Social discunt
Un nuovo anno è un evento importante. Il tempo trasporta le cose e le persone con sé, attraverso i giorni e le stagioni; ed arricchendole di esperienze, a mano a mano le logora; oppure le consola? Ognuno allora sta vicino al focolare, per non sentire troppo di quel freddo, che farebbe male. Anno 2010 oggi; anno 2012 la fine; e poi ancora un inizio. Ma questo gelo è schiavitù! È dalla notte dei tempi che dura questa storia, dell’aureola nera che il tempo non sfiora e non misura. E sta ‘sì l’uomo, come in cornice, per un voler occulto; sta per essere venduto sul bancone degli ortaggi marci; sta per essere catturato da tutti. E l’altro è prossimo, non proprio tale: è ancora questo che fa male. Fa pur freddo, ma non temiamo, ché sotto il ghiaccio ci ritroviamo, ed attendiamo. Abbiam comprato tutti gli oggetti, rovistato tutti i cassetti, salutato tutti i modesti. Ora una predica non più ci sprona. Nel freddo che uccide, ma poi consola.
Un nuovo anno è un evento importante. Il tempo trasporta le cose e le persone con sé, attraverso i giorni e le stagioni; ed arricchendole di esperienze, a mano a mano le logora; oppure le consola? Ognuno allora sta vicino al focolare, per non sentire troppo di quel freddo, che farebbe male. Anno 2010 oggi; anno 2012 la fine; e poi ancora un inizio. Ma questo gelo è schiavitù! È dalla notte dei tempi che dura questa storia, dell’aureola nera che il tempo non sfiora e non misura. E sta ‘sì l’uomo, come in cornice, per un voler occulto; sta per essere venduto sul bancone degli ortaggi marci; sta per essere catturato da tutti. E l’altro è prossimo, non proprio tale: è ancora questo che fa male. Fa pur freddo, ma non temiamo, ché sotto il ghiaccio ci ritroviamo, ed attendiamo. Abbiam comprato tutti gli oggetti, rovistato tutti i cassetti, salutato tutti i modesti. Ora una predica non più ci sprona. Nel freddo che uccide, ma poi consola.
Basko asino
Il mondo animale accompagna l’uomo da tempo immemorabile. L’animale che è compagno, aiuto nel lavoro, ma anche simbolo e rappresentazione quotidiana di un bestiario interiore, che si riflette all’esterno. Lo zodiaco, la fattoria, il gatto, il cane. L’uomo non è, se non anche animale; ma non può mai esser solo tale. Un’aquila, un leone, un cammello, una gallina o un asino. Si un asino. Che lavora, che segue il suo padrone, che suda e rantola per il fiatone. Ma ogni sera non ci sono che legnate, se non pure badilate, per l’asino che raglia per il suo migliorare. Lotta, urla; squarcia il nero, dove l’uomo si confonde con la fiera. È davvero dura essere asini dinanzi a tutti, mentre scalci e ti dimeni, nel nero della sera, nel caldo che dispera: mentre dentro si nasconde una chimera.
Il mondo animale accompagna l’uomo da tempo immemorabile. L’animale che è compagno, aiuto nel lavoro, ma anche simbolo e rappresentazione quotidiana di un bestiario interiore, che si riflette all’esterno. Lo zodiaco, la fattoria, il gatto, il cane. L’uomo non è, se non anche animale; ma non può mai esser solo tale. Un’aquila, un leone, un cammello, una gallina o un asino. Si un asino. Che lavora, che segue il suo padrone, che suda e rantola per il fiatone. Ma ogni sera non ci sono che legnate, se non pure badilate, per l’asino che raglia per il suo migliorare. Lotta, urla; squarcia il nero, dove l’uomo si confonde con la fiera. È davvero dura essere asini dinanzi a tutti, mentre scalci e ti dimeni, nel nero della sera, nel caldo che dispera: mentre dentro si nasconde una chimera.
Biografia
Data di nascita: 21 Giugno 1983
Sesso: M
Italy - raiano ( aq )
Cenni biografici
Arte
L’arte di Basquiat è il principale riferimento artistico di Basko. Il graffitismo, lo spazio irreale, i colori stridenti e intensi, la ripresa di temi del surrealismo, l’espressione infantile e i temi affrontati dal maestro, …; tutto ciò lo affascina da subito.
Nello stesso tempo Basko è attratto dalla cultura Pop, di cui anche Basquiat è stato insigne interprete, purtroppo prematuramente scomparso. Altro riferimento importante dell’artista è quindi proprio quell’Andy Wharol (che creò una serie di opere pittoriche insieme a Basquiat), il cui stile si distingue per la tecnica e per la pulizia, come contrapposto allo stile infantile.
Basko fa della fusione di questi due stili (realmente esistente; nelle opere create insieme dai due maestri) un programma artistico e stilistico, che diventa la “Analfabeth Art”. Questo termine era già stato usato da Basquiat, certo, ma il punto non è affatto questo! In realtà l’intento dell’artista è nuovo, poiché qui si tratta di una ripresa esplicita di un simbolo artistico, col fine di proseguire il percorso già intrapreso da Basquiat; ma però, trasposto nel nostro contemporaneo.
Si tratta quindi da un lato di riprendere alcuni valori di quella esperienza per farli ancora una volta propri e allargarne il significato, ma dall’altro (e soprattutto) di una citazione iperrealista di un movimento artistico (il Pop), o di una sua corrente (il Graffitismo Pop), che vuole sperimentare, in maniera autodidatta, gli effetti sullo spettatore della trasposizione e del viraggio dei linguaggi artistici.
Gli stati d’animo, le problematiche sociali, i miti della storia della musica e della storia delle arti, gli affetti più cari, gli amici, le carenze e le mancanze, l’antropologia e l’arte tribale: sono questi alcuni dei tasselli che compongono il puzzle dello stile di Basko. Tracce che guidano alla scoperta della sua opera appassionata, …, che a chi vuol vedere, offre sempre un “quadro” aggiornato della situazione presente; tra noi. PROF.ALESSANDRO BIANCHI
Christian di Camillo:
ovvero
“Basko: un decennio di Analfabeth Art”
Christian nasce a Sulmona (Aq) il 21 Giugno 1983. Frequenta L’Istituto Statale d’Arte “G. Mazara” di Sulmona e inizia a dipingere all’età di 16 anni. La produzione dell’artista si contraddistingue già da questo primo periodo per una particolare predilezione per l’arte di Jean Michel Basquiat, tanto che molti degli studi e delle tecniche sviluppate si rifanno all’arte del maestro ed esplicitamente alla sua poetica.
Nasce così la ripresa formale della simbologia dell’Analfabeth Art (o “Arte Stupida”), che diventa un simbolo iper-riconoscibile di Basko, con l’obiettivo di creare un movimento contemporaneo che esplicitamente riprenda l’arte dell’artista newyorkese.
Questa ispirazione informa tutto il lavoro del decennio successivo, che consta di una produzione particolarmente ricca di quadri, tavole, dittici ed altri vari interventi pittorici. Tale gruppo di opere è svolto nel colore e nel segno espressionista e colpisce da subito per la sua intensità.
Attualmente l’artista vive e lavora a Raiano (Aq), dove ha sede anche il suo studio d’arte (interamente decorato in pittura), che è ricavato in una piccola dimora storica immersa nel verde, alla periferia del centro abitato: qui vedono la luce molte delle opere.
Prof. Alessandro Bianchi
Sesso: M
Italy - raiano ( aq )
Cenni biografici
Arte
L’arte di Basquiat è il principale riferimento artistico di Basko. Il graffitismo, lo spazio irreale, i colori stridenti e intensi, la ripresa di temi del surrealismo, l’espressione infantile e i temi affrontati dal maestro, …; tutto ciò lo affascina da subito.
Nello stesso tempo Basko è attratto dalla cultura Pop, di cui anche Basquiat è stato insigne interprete, purtroppo prematuramente scomparso. Altro riferimento importante dell’artista è quindi proprio quell’Andy Wharol (che creò una serie di opere pittoriche insieme a Basquiat), il cui stile si distingue per la tecnica e per la pulizia, come contrapposto allo stile infantile.
Basko fa della fusione di questi due stili (realmente esistente; nelle opere create insieme dai due maestri) un programma artistico e stilistico, che diventa la “Analfabeth Art”. Questo termine era già stato usato da Basquiat, certo, ma il punto non è affatto questo! In realtà l’intento dell’artista è nuovo, poiché qui si tratta di una ripresa esplicita di un simbolo artistico, col fine di proseguire il percorso già intrapreso da Basquiat; ma però, trasposto nel nostro contemporaneo.
Si tratta quindi da un lato di riprendere alcuni valori di quella esperienza per farli ancora una volta propri e allargarne il significato, ma dall’altro (e soprattutto) di una citazione iperrealista di un movimento artistico (il Pop), o di una sua corrente (il Graffitismo Pop), che vuole sperimentare, in maniera autodidatta, gli effetti sullo spettatore della trasposizione e del viraggio dei linguaggi artistici.
Gli stati d’animo, le problematiche sociali, i miti della storia della musica e della storia delle arti, gli affetti più cari, gli amici, le carenze e le mancanze, l’antropologia e l’arte tribale: sono questi alcuni dei tasselli che compongono il puzzle dello stile di Basko. Tracce che guidano alla scoperta della sua opera appassionata, …, che a chi vuol vedere, offre sempre un “quadro” aggiornato della situazione presente; tra noi. PROF.ALESSANDRO BIANCHI
Christian di Camillo:
ovvero
“Basko: un decennio di Analfabeth Art”
Christian nasce a Sulmona (Aq) il 21 Giugno 1983. Frequenta L’Istituto Statale d’Arte “G. Mazara” di Sulmona e inizia a dipingere all’età di 16 anni. La produzione dell’artista si contraddistingue già da questo primo periodo per una particolare predilezione per l’arte di Jean Michel Basquiat, tanto che molti degli studi e delle tecniche sviluppate si rifanno all’arte del maestro ed esplicitamente alla sua poetica.
Nasce così la ripresa formale della simbologia dell’Analfabeth Art (o “Arte Stupida”), che diventa un simbolo iper-riconoscibile di Basko, con l’obiettivo di creare un movimento contemporaneo che esplicitamente riprenda l’arte dell’artista newyorkese.
Questa ispirazione informa tutto il lavoro del decennio successivo, che consta di una produzione particolarmente ricca di quadri, tavole, dittici ed altri vari interventi pittorici. Tale gruppo di opere è svolto nel colore e nel segno espressionista e colpisce da subito per la sua intensità.
Attualmente l’artista vive e lavora a Raiano (Aq), dove ha sede anche il suo studio d’arte (interamente decorato in pittura), che è ricavato in una piccola dimora storica immersa nel verde, alla periferia del centro abitato: qui vedono la luce molte delle opere.
Prof. Alessandro Bianchi
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